IL PALIO 2014 – 21 settembre

Giornata ideale in quel di Montecavolo per il primo week end autunnale, per una Sagra…per correre un Palio.

Poche nuvole, parecchio sole e termometro che segna 27° in barba a tutti quei Palii corsi con la giacca a vento o l’ombrello. Il percorso è confermato e sempre più assodato: la realizzazione progettuale e materiale è affidata ancora una volta ai Diana’s padre e figlio.. con i potenti mezzi del Diacono Bertolini..e la notevole e indispensabile manovalanza di tanti ex Bagnini.

Montecavolo si riempie come non mai, le vie del centro cominciano a odorare di sudore, di cavalli, di fritto e di tensione. Il Sacro si mischia con il profano e in questo a Montecavolo siamo maestri indiscussi. Un padre nostro prima di salire su un asino, una immagine della Madonna prima vedere di 32 ragazzi in calzamaglia.

Si comincia dagli sbandieratori della Maestà della Battaglia a regalare un po’ di ufficialità all’evento. Bravi bravissimi, musici e sbandieratori e non smettiamo mai di ricordare che senza di loro, il Palio non sarebbe la stessa cosa.

Poi è la volta della presentazione delle squadre e delle putelle. Anche quest’anno ufficializzata in modo carismatico dal Daniele Piombi de noatri..ovvero il ciambellano Fabio Castagnoli, che ritorna dopo la debacle fisica del 2013. Serpentone magistralmente guidato dai nuovi maestri di cerimonia Francesco & Francesca (oltre al collaudatissimo Marco) verso le vie di montecavolo, e siamo pronti per cominciare.

Prima semifinale: Scampate – Cantone.

Le giarrettiere delle spose avevano beffardamente individuato loro come prime semifinaliste. In pratica la finale che tutti avrebbero voluto vedere. Sono le due formazioni da battere, le loro rose parlano chiaro, alto livello di tensione.

Pronti via, allo sparo del mossiere DuMont, le due formazioni schizzano a tutta velocità verso le balle del Vate verso il primo cambio e qui accade l’incredibile… Entrambe le squadre non mollano un cm e quindi le putele venegono scaraventate per il cambio con una grandissima inerzia.. morale.. entrambe finiscono per terra. La putela di Scampate ha la meno peggio e quindi i giallo-neri ripartono prima, acquisendo un leggero vantaggio che manterranno anche nel secondo cambio. Sfida ancora in ballo, ma all’ultimo cambio la putela di Cantone si incespica con un corridore e perde definitivamente la speranza di agguantare una semifinale. Onore e vinti e vincitori, scampate conclude il giro in 1:10, un tempo francamente non eccezionale.

Seconda semifinale: Tripoli-Cerro

Grandissimi equilibrio alla partenza dove le squadre spingono ma non vogliono incorrere nello stesso errore capitato ai precedenti. Tripoli corre un po’ più forte ma la putela del Cerro colma il gap al primo cambio. Si corre sul rettilineo dei finanzieri fino alla stazione di posta dove la parità è assoluta. Il cambio dei corridori non cambia la situazione, altro rettilineo e si arriva pari all’ultimo cambio. Grande tensione e suspance, incredibilmente Tripoli riparte prima ma sulla portantina non tutto sembra funzionare infatti poco dopo il cambio la portantina cade (per fortuna senza grosse conseguenze della putela e dei corridori) e il Cerro vince facile staccando un fantasmagorico 1:04 per una semifinale.

Palio di Putin

L’abbinamento è quello delle semifinali, ma in questo caso il verdetto è sempre imprevedibile.

Partono Il Cerro contro Scampate e al passaggio di consegne l’equilibrio è totale. Scampate consegna a Cantone, Il Cerro a Tripoli che si presenta al via con una formazione quasi interamente al femminile. Cantone a questo punto stacca i cugini rosso-verdi e si aggiudica insieme a scampate la meritata vittoria.

Finalina. Tripoli-Cantone

Finalina come da copione dirà qualcuno, scommesse sospese.. Quelli che dovevano vincere, contro quelli che dovrebbero arrivare ultimi. E proprio così.. non sarà! Nonostante il pseudo infortunio ad un cantonaiolo, Tripoli domina dalla partenza fino alla fine. Il tempo di 1:06:80 è anche sinonimo di rilassatezza, per essere una finalina. Cantone dalle stelle alle stalle. E dire che li sotto sembrava la più promettente. La tensione gioca strani scherzi al Palio, i campioni in carica quest’anno ne hanno fatto le spese. Asino meritato per il 2015.

Il Palio: Scampate – Il Cerro

Sono le 18:38, massimo livello di tensione in tutta la piazza. La sfida dal sapore più antico, Cerro e Scampate per un Palio…e soprattutto una forma. Tutti vogliono gustarsi questa finale, compresi vinti e putèin. A guardare negli occhi le due squadre, si capiscono subito diverse cose. Scampate si sente forte e sicura, capitan Braglia ha riesumato tutti i più nobili cantonaioli per questo evento. Il successo manca da 3 anni, troppi per i canoni dei villani. Il Cerro sembra essere in finale quasi per caso. Inoltre, i fantasmi di vedere il giallo-nero davanti sono sempre vivi. Impauriti, ma anche con un grosso desiderio di rivalsa. Pronti via Il primo treno di scampate è decisamente…tanta roba. Se a questo aggiungiamo che la putela sembra più veloce di quella del cerro, ecco che al rettilineo il vantaggio è già visibile. Al cambio si può percepire l’incredibile lavoro dei primi 4 di scampate. Un cambio di vantaggio non è cosa da poco. Scampate può solo perderlo con un cambio errato, il Cerro deve dare tutto nella seconda manche. E il cerro da tutto ma all’ultimo cambio, ancora in svantaggio, scampate esegue una manovra perfetta, e il Cerro è costretto a guardare da dietro la cavalcata trionfale di Scampate che torna al successo meritato. Vittoria in 1:02 min, buon tempo, ma il muro del minuto sembra una cosa ancora da extraterrestri.

La domenica è davvero roba per Scampate.

Si comincia con la festa, il Vate cala il Palio al capitano, Matteo Bertolini è l’unico che può sollevare la forma dal carro, coriandoli e festa in piazza, la notte è giallo-nera, e per un altro anno così sarà.

Non finisce qua. Alle 20:30 sotto al tendone del circolo si intravedono il capitano di Scampate con il capitano del Cerro, a cenare a suon di gnocco fritto.

Anche questo è palio.

I commenti sono chiusi.